14 dicembre
2007 / 15
gennaio 2008
a
cura di Massimo
Bignardi
Campobasso, Grandi Magazzini Teatrali, Via Gorizia
42
Promossa da LIMITI INCHIUSI arte
contemporanea, Campobasso
Patrocinio
Provincia di
Campobasso
Collaborazione scientifica
Università degli Studi di Siena
Scuola di Specializzazione in Storia dell'Arte Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea
Partner
Galleria
Rubin, Milano
La mostra si propone come ulteriore riflessione sulla città, sul significato che il suo paesaggio assume nel rinnovamento del linguaggio pittorico contemporaneo:
si guarda ad una nuova idea di ‘pittura’, accolta in un’ampia accezione e disposta ad azzerare le pretestuose distanze con la fotografia, le esperienze digitali e
le altre pratiche che operano sull’immagine. “Una mostra – rileva il Presidente Nicola D’Ascanio nell’introduzione al catalogo – che, per la tematica, propone
Campobasso nel vivo del dibattito dell’arte italiana di questi anni, sempre più attenta a tessere il dialogo tra esperienze ora attente alla sfera della tecnologia
digitale, ora ai nuovi media, ora recuperando la vitalità, mai sopita, delle pratiche così dette ‘tradizionali’ quali sono la pittura, la scultura, l’incisione”.
In mostra trenta opere di artisti italiani affermatisi nella seconda metà degli anni Novanta, la cui attenzione alla città è, nel tempo, stata assunta quale cifra
della propria esperienza. Le opere offrono uno spaccato significativo del dibattito in corso, tracciando un percorso espositivo articolato in tre sezioni –
Espressività della città: i luoghi, lo spazio; Nuove focali del segno urbano; Orizzonti metafisici – coordinate da tre giovani critici d’arte “All’immagine della
città – osserva Bignardi nel saggio introduttivo al catalogo –, all’urgenza di dare ad essa il volto (la superficie) e la materia (il corpo) dello spazio, quindi
di un ‘urbano reale’ affermatosi quale evidenza di una congiuntura sociale, guarda questa mostra interamente centrata su un’idea nuova di pittura, dunque su
esperienze in corso che, con un pieno riscontro anche del mercato, segnano la scena attuale dell’arte italiana. Il nodo teorico della proposta è la riflessione e
l’analisi in primis sulla pittura che, nelle varie eccezioni, riconsidera l’urbano, ossia la sua immagine avvertita come materia della contemporaneità, senza
nostalgia, senza toni polemici: la città non immaginata, bensì guardata, attraversata, scoperta, affermatasi sulla nostra retina. Significa riprendere il testimone
di quella città ideale avanzata dal progetto quattrocentesco, innervato da un umanesimo e consegnarlo ad una nuova stagione ‘umanistica’, solidale, ad una società
che s’ingozza d’immagini artificiose, subdole e persuasive che rimbalzano dai teleschermi nelle nostre case. Ripensare la pittura, ad una sua diversa dimensione
narrativa che si spande grazie a nuove pratiche creative, per ripensare la città, il suo essere spazio vitale di confronto e, quindi, formativo di rinnovate
coscienze”.
Catalogo Edizioni Limiti inchiusi - Campobasso
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